Questo antico proverbio, che trae origine da un discorso di Caio Titus al senato romano, insinua la prudenza nello scrivere, perché, se le parole facilmente si dimenticano, gli scritti possono sempre formare documenti incontrovertibili. D’altro canto, se vogliamo stabilire un accordo, è meglio mettere nero su bianco, piuttosto che ricorrere ad accordi verbali facilmente contestabili.
Oggi più che mai questo proverbio deve fare parte di quasi ogni nostro pensiero e azione, poichè con l’avvento tecnologico nell’ultimo decennio una gran parte della nostra storia è scritta su dispositivi di memorizzazione sperduti in chissà quale parte del mondo.
Il WWW, ossia World Wide Web è nato convenzionalmente nel 1991 e da allora non ha mai smesso di espandersi inglobando sempre più interessi, mettendo in contatto milioni di persone e cambiando radicalmente il nostro modo di vivere, comunicare, e socializzare.
L’avvento dei social network e l’estensione del www ai tablet e smartphone (ad agosto 2011 circa il 10% degli utenti internet in italia accede ad internet da un dispositivo mobile) ha reso l’informatica un must have, soprattutto alle nuove generazioni che, crescendo con essa spesso non si accorgono del lato pericoloso, ignorando nella gran parte dei casi un grande e silenzioso nemico: il tempo.
Ogni giorno milioni di persone condividono i propri pensieri, luoghi, foto su Facebook e altri social network e la propria percezione temporale è alterata, poichè non ci rendiamo mai conto veramente sulle conseguenze a lungo termine che possono impattare sul nostro futuro, quello che arriverà ad esempio tra 5 anni, quando le informazioni saranno ancora là, come appena scritte, indelebili (o quasi).
Facebook conserva i nostri dati anche per 3-4 anni e quando ho rivisto poco tempo fa quello che scrivevo nel 2008 mi è quasi venuto un colpo, sia di nostalgia che di preoccupazione.
Fate attenzione a ciò che scrivete, condividete oltre che fare particolare attenzione ai settaggi di PRIVACY, perchè in un futuro, quando vi sarete dimenticati di ciò che avete fatto, tutto potrebbe tornarvi indietro come un boomerang (una affermazione, una frase, un commento, addirittura una foto).
Web significa anche ragnatela, e nel mondo degli animali tra coloro che la producono vi sono gli Aracnidi, molti dei quali sono predatori. La ragnatela è collegata in tutti i punti e quando un insetto vi rimane attaccato, il ragno arriva, e con calma se ne nutre. Di questi tempi bisogna portare particolarmente attenzione perchè il grande Web è pieno di predatori, spesso affamati di informazioni e spietati.
In conclusione mi sento in dovere di condividere due frasi che mi hanno colpito, emblematiche ma al contempo verissime:
“Ciò in cui non è riuscita la Cia in 60 anni lo ha fatto Zuck (Zuckerberg) in sette: sapere cosa pensano, dicono e leggono 800 milioni di persone” Forbes
“Se non si ha voglia di far conoscere a qualcuno quello che si è fatto, forse non bisognerebbe farlo affatto.” Eric Schmidt – Ex CEO Google Inc.